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Per lunghi millenni si affacciarono lungo le rive del Nilo popolazioni che, abbandonando col tempo il nomadismo tribale, divennero stanziali, dedite all'agricoltura e alla pastorizia. Ben prima del 3.000 a.C. un potere centrale, unificando le genti dell'alto e del basso Egitto diede loro una struttura politica e amministrativa. Cominciò allora la storia delle dinastie faraoniche il cui succedersi segnò gli eventi di una civiltà nei suoi fasti e nelle sue epoche buie, dalle conquiste territoriali alla prosperità economica, allo sfruttamento di floride risorse agricole e minerarie, allo sviluppo delle arti, della medicina, della statuaria, dell'edilizia monumentale. Soggetto a funeste epocali invasioni, l'Egitto faraonico giunse al suo apogeo nel volere di ferrei sovrani come Sesostri I, Thutmosi III, Amenhotep III, Ramses II. Popolo dotato di profonda spiritualità, nel percorso del suo pittoresco politeismo accese lo sprazzo luminoso di un presago monoteismo che nella visione di Mosè si irradiò sul popolo di Israele e sulla futura umanità.